Lamium L.

Lamium L.

È un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Lamiaceae, dall'aspetto di piccole erbacee annuali o perenni dai tipici fiori labiati.

L'altezza media delle piante di questo genere varia tra i 10 cm e il metro. L'aspetto è erbaceo a volte quasi cespitoso e comunque sempre foglioso. La forma biologica è per metà specie di tipo terofita scaposa (T scap), e per l'altra metà di tipo emicriptofita scaposa (H scap); questo in base soprattutto al ciclo biologico che può essere annuo (o eventualmente bienne) nel primo caso e perenne nel secondo. Le piante in genere hanno un odore sgradevole e possono essere sia glabre che pubescenti.

Le radici sono del tipo a fittone per le terofite e del tipo rizomatoso per le emicriptofite.

Il fusto in genere è eretto (o prostrato-ascendente) e ramoso alla base. Ha una sezione quadrangolare a causa della presenza di fasci di collenchima posti nei quattro vertici, mentre le quattro facce sono concave. In alcune specie ai nodi inferiori il fusto può radicare (emettere delle radici) oppure (in altre specie) la parte ipogea del fusto è stolonifera. Inoltre facilmente può presentarsi arrossato nella parte basale.

Le foglie, tutte picciolate, sono cuoriformi o ovato-triangolari o reniformi con apice arrotondato o acuto a seconda della specie. Lungo il fusto sono disposte in modo opposto (a due a due) e ogni verticillo è alternato rispetto al precedente; sono inoltre prive di stipole. La superficie è pubescente quasi tomentosa; il bordo è grossolanamente dentato o crenato e sulla pagina inferiore sono presenti delle evidenti nervature.

L'infiorescenza è portata in vari verticilli ascellari sovrapposti lungo il fusto. Ogni verticillo è composto da pochi fiori sessili (da 4 a 14 fiori) disposti circolarmente a corona poggianti su due brattee fogliose (o semplicemente delle foglie più piccole rispetto a quelle lungo il fusto). I verticilli sono ravvicinati specialmente verso l'apice del fusto. La forma delle brattee è ovale-cuoriforme con picciolo, pubescenti o lanose sulla pagina superiore più o meno come le foglie vere e proprie. Le brattee del verticillo seguente sono disposte in modo alterno e sono sempre più piccole di quelle inferiori.

I fiori sono ermafroditi, zigomorfi (il calice è più o meno attinomorfo), tetraciclici (con i quattro verticilli fondamentali delle Angiosperme: calice– corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da cinque elementi). Sono inoltre omogami (autofecondanti) e sono ricchi di nettare.

Il frutto è una nucula acheniforme (chiamato schizocarpo) troncato all'apice; più precisamente è una drupa (ossia una noce) con quattro semi (uno per ovulo derivato dai due carpelli divisi a metà). Questo frutto nel caso delle Lamiaceae viene chiamato “clausa”. Le quattro parti in cui si divide il frutto principale, sono ancora dei frutti (parziali) ma monospermici (un solo seme) e privi di endosperma. I frutti si trovano all'interno del calice persistente.

Oltre al Mediterraneo, e quindi l'Africa settentrionale (fino all'Abissinia), anche l'Asia extra-tropicale (fino alla Siberia) partecipa alla distribuzione delle specie di questo genere, alcune delle quali si trovano anche nell'America del nord e del sud (probabilmente sono naturalizzate dal periodo coloniale). Sul suolo italiano queste piante occupano un po' tutti i terreni, dalla zona dell'ulivo del Mediterraneo a quella del faggio collinare, fino ad arrivare al piano alpino. Delle undici specie spontanee della flora italiana, otto (a parte le sottospecie) vivono sull'arco alpino.

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