Cancri, necrosi e carie del legno

Nectria galligena

Il patogeno si conserva, da una stagione all’altra, e si diffonde con entrambe le forme. N. galligena forma sui cancri più vecchi, già da ottobre, dei corpiccioli rossi (periteci) visibili ad occhio nudo, questi formano le ascospore che a primavera diffonderanno la malattia. Anche C. heteroneum attraverso la formazione di ammassi miceliari biancastri (sporodochi), presenti sui cancri più giovani durante la primavera e l’autunno, consente la conservazione e la diffusione del patogeno. I conidi e le ascospore (propaguli del patogeno che consentono lo sviluppo di nuove infezioni) vengono trasportati dal vento, dall’acqua e da vettori animali diffondendo la malattia; quando raggiungono la pianta ospite, in presenza di elevata umidità,   germinano e, se vi sono delle lesioni, il patogeno penetra nella pianta; a volte anche tramite le lenticelle. Il periodo più critico, dove si sviluppa il maggior numero di infezioni, è l’autunno con la caduta delle foglie, in questa fase le ferite dovute al distacco delle foglie non sono ancora cicatrizzate e costituiscono una buona via di penetrazione. Gli esiti delle infezioni autunnali si hanno a fine inverno, poco prima della ripresa vegetativa. I frutteti maggiormente colpiti sono quelli situati in zone umide, molto piovose, con terreni acidi e argillosi, ricchi di azoto ma poveri di altri elementi nutritivi. 

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